Il prossimo settembre 2011 sarà pubblicato in mio quarto libro che costituirà il naturale completamento del precedente “Geotecnica: guida pratica alla luce delle NTC 2008” (Dario Flaccovio Editore, 2010).
In effetti, se il primo era dedicato alla costruzione del modello geotecnico in funzione del modello geologico secondo la distinzione del ruoli (ma non delle competenze) prevista dal DM 14.01.2008, “Analisi geotecniche di fondazioni superficiali e pali” avrà il non semplice scopo di chiarire tutti gli aspetti attinenti l’interazione fondazione-terreno, tenuto conto delle possibili combinazioni di carico, delle tipologie di vincolo strutturale, della natura complessa del sottosuolo nonchè dell’evoluzione del modello di suolo alla Winkler.
I punti salienti del libro, per i cui dettagli rimando alla lettura dei contenuti dell’apposita pagina, sono sostanzialmente i seguenti:
- nel primo capitolo sono approfonditi i meccanismi matematici che sottendono le analisi agli SLU ed i problemi connessi con la definizione degli effetti delle azioni e dei valori caratteristici dei parametri geotecnici;
- nel secondo capitolo sono trattate le metodologie di analisi degli stati tensionali geostatici, decisamente utili non solo nella modellazione geotecnica di un sito ma anche nelle successive analisi agli SLU ed SLE;
- nel terzo e quarto capitolo sono costruiti gli algoritmi di analisi agli SLU ed SLE delle fondazioni superficiali e delle fondazioni profonde.
Il libro, però, fa molto di più poichè, come dico sempre all’inizio dei miei corsi di formazione, la Geotecnica non può essere ricondotta ad un semplice formulario, per il quale esistono tanti altri testi che limitano la visione professionale a pure e semplici correlazioni e/o equazioni di vario genere. Nel mio testo, invece, viene insegnato il metodo di lavoro, ragion per cui se il progettista si trova un caso non contemplato non avrà alcun problema ad impostarne il corretto modello e a trovarne la soluzione.
A tal proposito vorrei evidenziare solo pochi aspetti essenziali:
- ho sviscerato il comportamento delle platee (figura in alto), le quali a mio giudizio devono essere viste come membrane soggette a carichi puntiformi rendendole assimilabili a piastre bi-direzionali continue; in altre parole ipotizzo un comportamento più vicino ad una piastra con estremi incastrati che al medesimo elemento semplicemente appoggiato;
- ho sviluppato un modello ad elementi finiti in originale dedicato all’analisi delle travi di fondazione su suolo alla Winkler, con tutte le limitazioni che lo stesso manifesta agli Stati Limite Ultimi, e ne ho spiegato l’implementazione in Excel di Windos o Numbers di Apple;
- ho illustrato i metodi di analisi dei pali, qualunque sia la tipologia di vincolo, le modalità di interazione nei gruppi, le condizioni di carico e la stratigrafia del terreno.
Un esempio?
La figura in alto illustra i risultati che possono essere ottenuti con il modello FEM citato (limitato in questo caso a soli 3 nodi che conducono ad una matrice di rigidezza 6x6) nel caso di fondazioni continue di semplici strutture in muratura, per le quali si suppone valida l’ipotesi di carichi uniformemente distribuiti. Notare che il modello è completato dal metodo di calcolo dei momenti flettenti e del taglio (quest'ultimo non rappresentato in figura), fornitomi dal Prof. Aurelio Ghersi al quale vanno i miei più sentiti ringraziamenti. Ovviamente, aumentando il numero dei nodi è possibile anche tenere conto di condizioni strutturali e/o di carico più complesse, così com'è possibile assegnare molle a rigidezza variabile.
In definitiva, se il primo volume costituisce una valida guida nella costruzione del modello geotecnico, a partire dal modello geologico, il nuovo libro fornisce i metodi, e non solo le soluzioni, ai problemi pratici connessi con la pratica professionale, grazie ai quali è possibile “toccare con mano” i risultati ottenibili dai moderni software di calcolo.