altSe il terremoto del 6 aprile 2009 ha sconvolto un’intera città e la sua inconsapevole popolazione, la recente condanna della Commissione Grandi Rischi rischia di creare danni più profondi nell’animo umano poiché, aldilà della sentenza emessa dalla giustizia, la sua interpretazione ha assunto molteplici vesti.
In una mia recente partecipazione ad una trasmissione televisiva nella mia città sono stato investito del giudizio su tale sentenza e, nonostante successive e profonde riflessioni, la risposta che sono stato in grado di offrire è stata una sola: “Nessuna commissione tecnica avrà mai successo se non possiede la capacità di saper correttamente trasmettere l’informazione”.
A tal proposito il compianto Giuseppe Grandori (scomparso nel 2011) aveva scritto proprio in occasione del sisma che ha colpito L’Aquila:

“I disagi provocati dalla sequenza sismica non sarebbero praticamente aumentati in seguito a una pacata spiegazione dell'effettivo aumento temporaneo del rischio di un forte terremoto. L'apprestamento ordinato delle misure di prevenzione (come la selezione dei luoghi di raccolta, l'organizzazione dell'evacuazione degli ospedali e del trasporto delle persone disabili, il raduno di mezzi di soccorso provenienti da zone non esposte, eventuali consigli di abbandonare le case danneggiate) rende la popolazione più consapevole e fiduciosa. Se poi, come è molto probabile, il terremoto non viene, il comportamento del Decisore verrà giudicato prudente ma non ingiustificato da chi era già in ansia anche senza l'intervento degli esperti. Per contro, se l'opzione è allerta-no e il terremoto pur essendo poco probabile si verifica, il costo in termini di vite umane è incommensurabile con il costo sociale del falso allerta.”.

A seguito della mia risposta, è stata organizzata una seconda trasmissione televisiva incentrata proprio sull’importanza di una corretta comunicazione e in quell’occasione ho avuto il modo di conoscere Domenico Cipollone, psicologo e tenente colonnello dell’esercito, con il quale sono entrato subito in empatia e che ho successivamente invitato a scrivere un articolo su tale spinoso argomento pubblicato dal magazine online di Dario Flaccovio Editore. Un articolo che merita di essere letto con attenzione, affinchè ciò che è accaduto agli aquilani non debba mai più verificarsi; un articolo che impone maggiore attenzione all’informazione e che dovrebbe essere da stimolo nel porre gli psicologi in primo piano rispetto a noi tecnici perché “Nessuna commissione tecnica diversamente avrà mai successo”.

Ad majora, Domenico e grazie per aver raccolto il mio invito!
PDF dell'articolo.

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