altIl primo gennaio 2014 entrerà in vigore l’obbligo della formazione professionale continua per gli ingegneri, secondo quanto stabilito dal DPR n. 137 del 7 agosto 2012 pubblicato sul Bollettino Ufficiale del Ministero della Giustizia (n. 13 del 5 luglio 2013); ma, mentre mi accingevo a scrivere l'articolo sulla falsa riga di quelli dedicati alla formazione dei geologi, ho letto quanto scritto dal Prof. Aurelio Ghersi che ho affiancato in diversi corsi di formazione e grazie al quale sono scresciuto come docente e come tecnico. Le sue sono parole dure, di una persona che ha dedicato la vita all'amore per l'insegnamento e lo ha sempre fatto con passione; eppure, avrà enormi difficoltà da superare per essere accreditato come docente nella formazione obbligatoria post-laurea.
Per tale motivo, ho deciso di abbandonare la mia idea e riportare integralmente la sua protesta.

Il 15 luglio 2013 è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale del Ministero della Giustizia il "Regolamento per l'aggiornamento della competenza professionale" approvato da CNI (Consiglio Nazionale degli Ingegneri)
Io sono fortemente convinto dell'importanza dell'aggiornamento professionale ed ho speso una vita nel tentativo di trasmettere agli altri le cose che ho imparato e le convinzioni a cui sono giunto in tanti anni di studio ed anche, direttamente o indirettamente, di attività professionale. 
Sono invece molto più scettico sull'idea di un aggiornamento obbligatorio. Innanzitutto, non credo che sia veramente utile seguire un corso per obbligo, senza una convinzione della necessità di farlo. E poi l'obbligatorietà crea un "mercato" e forti interessi economici che sicuramente non giovano alla cultura.
Il regolamento sopra citato mi sembra un ottimo esempio di quanto temevo. Nell'imporre agli ingegneri l'obbligo ad accumulare ogni anno crediti formativi, il Regolamento dà carta bianca agli Ordini professionali, che sono gli unici automaticamente autorizzati a distribuire questi crediti. Chi, al di fuori di questi, si occupa di aggiornamento e vuole essere "accreditato" si trova sottoposto a obblighi che ritengo vessatori, anche perché per niente inerenti alla usuale attività formativa e non imposti agli Ordini professionali.
Chi vuole divertirsi (o spaventarsi) può leggere l'allegato B del Regolamento citato.
Commento qui di seguito alcune delle imposizioni, cercando di evidenziare perché non le ritengo inerenti all'attività di formazione.

Occorre produrre un documento (contratto, comodato d'uso, registrati presso gli uffici preposti) attestante la disponibilità esclusiva, per almeno tre anni, di aule, laboratori ed altri spazi strutturali destinati allo svolgimento delle attività formative. 

Commento: i corsi di aggiornamento sono svolti quasi sempre in locali fittati per l'occasione. Gli stessi Ordini professionali, pur avendo quasi sempre una piccola sala nella loro sede, preferiscono tenere i corsi all'esterno. E, per quanto riguarda la "disponibilità esclusiva" anche per una società che organizzasse decine di corsi ogni anno sarebbe sprecato avere un locale del genere a disposizione per tutti i giorni dell'anno.

I locali a disposizione devono avere almeno 130 m2 di superficie, di cui almeno 40 m2 destinati alle funzioni di governo (direzione, amministrazione, coordinamento e accoglienza) ai percorsi e ai servizi igienici. Alla superficie totale di 130 m2 si giunge perché occorre avere almeno due aule di superficie superiore ai 30 m2 netti oltre ad un'aula informatica con almeno 15 postazioni, ciascuna delle quali con almeno 2 m2. Nell'aula informatica devono essere presenti almeno 15 computer, di età non superiore ai tre anni.
Commento: avere più aule a disposizione non serve, perché non mi è mai capitato di vedere più corsi svolti in parallelo, in aule adiacenti. Inoltre il tipo di aggiornamento professionale comunemente svolto prevede la lezione di un docente, con i partecipanti che ascoltano. Sarebbe bello organizzare anche un corso di aggiornamento nel quale i partecipanti applicano al computer le cose che sono state dette. Io l'ho fatto (l'anno scorso, all'università) ma non ne ho visti altri in giro. E quando l'ho fatto ho chiesto ai partecipanti di portare il loro computer portatile e mi sono limitato ad organizzare la rete elettrica cui collegarsi.

Per la gestione delle attività della sede operativa (gestione amministrativo-contabile, gestione di banche dati) occorre avere almeno 4 computer.

Commento: ma a me basta un unico computer per tutte le attività, perché chiederne quattro?

Requisiti relativi a: disponibilità e accessibilità dei locali, sicurezza sul luogo del lavoro, antincendio, pronto soccorso, impianti. 

Commento: Non provo nemmeno ad elencarli, ma sono 8 pagine di requisiti che solo a leggerle fanno passare la voglia di provarci.

Ma, vi chiederete, almeno c'è un controllo sulla qualità dei corsi? 
Risposta: si, occorre rilevare il grado di soddisfazione degli utenti riempiendo un modello che verrà predisposto dal CNI. 
E la competenza dei docenti? 
Risposta: certo, i docenti devono possedere una laurea, ma va bene anche un diploma se accompagnato da una significativa esperienza professionale nell’area di docenza.

Commento: se questo è il concetto di qualità ... (ometto il resto per decenza)

Mi ero proprio demoralizzato, ma HO DECISO DI NON ARRENDERMI e provare ad ottenere l'accreditamento della società APICE srl che avevo costituito un anno fa per la gestione dei corsi. La società che gestisce Villa Redenta a Spoleto è disposta a fittarmi (e l'ultima delibera del CNI sembra almeno mitigare l'obbligo di "disponibilità esclusiva") la sala in cui normalmente tengo i corsi. Ci sono tre porte di ingresso e con pannelli mobili potrebbe essere divisa nelle famose tre aule, se ne sorgesse la necessità. Per l'amministrazione spero di poter fittare parte della mia casa alla mia società. I quattro computer per l'amministrazione fortunatamente ce li ho (alcuni vecchi e non usati da anni, ma si accendono e per questi non c'è limite di età). Per i 15 computer rivolgo un appello a tutti i miei fedeli sostenitori: se possedete un computer portatile con meno di tre anni di età, datemi la disponibilità ad usarlo per la sala computer quando organizzerò un corso che lo richiede (probabilmente mai, ma se lo farò voi sarete partecipanti di diritto). Non sto scherzando, per ora chiedo una email di disponibilità, ma poi mi occorrerà una dichiarazione firmata. E se mi serviranno persone che abbiano requisiti specifici (frequenza al corso di formazione in materia di sicurezza e salute sul luogo di lavoro, al corso per addetti all'attuazione delle misure di prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze, al corso per addetti al pronto soccorso, al corso per rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e chissà cosa altro c'è in quelle 8 pagine) spero di trovare qualcuno disponibile a prestare la sua opera o il suo nome per questo.
Col vostro aiuto spero di farcela
Aurelio Ghersi

 

Commenti   
+1 #1 RE: Nuovo regolamento sull’Aggiorname nto Professionale Continuo (APC) obbligatorio degli ingegneriRomolo 2013-12-23 07:40
ho già scritto un messaggio personale al Prof Ghersi, mettendo gratuitamente a disposizione il mio computer portatile. lo donerò alla sua società per permettergli l'accreditament o.
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0 #2 RE: Nuovo regolamento sull’Aggiorname nto Professionale Continuo (APC) obbligatorio degli ingegneriRomolo 2014-02-24 18:30
un iscritto al sito, l'ing. Marco Benazzi di Ferrara si è detto disponibile a cedere anche il suo portatile al prof. ghersi.
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0 #3 RE: Nuovo regolamento sull’Aggiorname nto Professionale Continuo (APC) obbligatorio degli ingegneriRomolo 2014-02-24 18:30
oggi, 24 febbraio 2014, il prof. ghersi mi ha scritto dicendo che ha inviato la domanda di accreditamento all'ordine nazionale degli ingegneri ... con i miei migliori auspici
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