altIl 10 novembre 2014 la Commissione Grandi Rischi, condannata in primo grado, e' stata assolta in appello. Tutti i componenti, tranne uno al quale e' stata comunque derubricata la condanna (sospensione e non menzione).
Non posso dire se sia giusto oppure sbagliato, non sta' a me farlo. Come tecnico ho difficolta' ad accettare una simile condanna; ma se m'immedesimassi negli aquilani che hanno perso intere famiglie sotto le macerie ... beh, preferirei non pensarci. D'altra parte, come disse Paolo Stoppa nel "Marchese del Grillo": la giustizia non e' di questo mondo, ma dell'altro.
L'Italia vive costantemente sotto il pericolo di possibili catastrofi ealt, come hanno insegnato le alluvioni che hanno recentemente colpito Genova (per la seconda volta in pochi anni) e Carrara (senza dimenticare la Sardegna centro settentrionale nel settembre 2013), non occorre un terremoto per ricordarcelo, per ricordarci che viviamo in un territorio geologicamente giovane alla continua ricerca del suo equilibrio.
Un equilibrio che noi italiani abbiamo compromesso con la fame di terreni edificabili, con l'uso scriteriato del territorio.
Ma anche in questo caso non mi sento di condannare chiunque o solo qualcuno. Siamo figli del nostro tempo. Come geologo, mi sembra fin troppo facile additare i politici, i costruttori, gli ingegneri o gli architetti. Poi, pero', se guardo dentro la mia categoria trovo dei veri e propri talebani, per usare le parole che Bruno Vespa disse al nostro presidente nazionale (Gianvito Graziano) a "Porta a porta" in occasione del terremoto dell'Emilia Romagna.
altPer ogni lavoro che ho rifiutato (e non sono pochi) - perche' avrebbe potuto cagionare danni a cose e/o persone e/o territorio - e' sempre comparso un collega pronto a sostituirmi.

Allora, di chi e' la colpa?

Ricordo le parole dette da un'amica psicologa (Fabiola Di Berardino) ad un corso sulla gestione delle emergenze organizzato dall'Ordine dei Geologi della Regione Abruzzo: "Quando vi chiedono se domani ci sara' un terremoto dovrete rispondere: non e' la domanda giusta. Avresti dovuto chiedermi: reggera' la mia casa?".
Da un paio d'anni a questa parte sto' lavorando con un gruppo di ricerca su un nuovo campo, basato sulle applicazioni satellitari nella salvaguardia del territorio. Una prima ricerca e' stata presentata al recente Convegno Asita (Federazione delle Associazioni Scientifiche per le Informazioni Territoriali e Ambientali), altre sono in corso. I risultati sembrano essere promettenti, perche' abbiamo potuto analizzare (con tecniche differenziali) gli spostamenti degli edifici dell'Aquila durante la crisi sismica del 2009, identificando quelli che mostravano maggiore sensibilita' alle sollecitazioni dinamiche; quelli probabilmente piu' vulnerabili.
Un altro risultato (ancora da pubblicare) e' poi venuto dall'analisi degli spostamenti del centro storico di Teramo, la mia citta', durante la medesima crisi sismica: concordano pienamente con quanto avevo previsto in precedenti ricerche (un modello matematico applicato ad un ponte al territorio).
Forse qualcosa possiamo ancora fare nella direzione della salvaguardia del territorio e, soprattutto, di noi stessi.
Commenti   
+1 #1 RE: La verita' sul terremoto dell'AquilaRaffaele Achilli 2014-11-11 08:28
Ma questi scienziati, quando si sedevano sulle poltrone dei più fighi show televisivi, quanto erano tronfi? Quanto si beavano della loro posizione? Non voglio fare assolutamente la figura di quello che urla o tira palate di merda al sovrano sul patibolo, ma ce le ricordiamo o no certe figure prima che abbassassero la cresta? E quali remunerazioni percepiscono o percepivano per presiedere poltrone inutili e senza senso? Poi la solita figura barbina della giustizia italiana, un caso dopo l'altro, un tribunale condanna, uno assolve, uno condanna.... mahhh!!!!!!
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0 #2 RE: La verita' sul terremoto dell'AquilaRomolo 2014-11-11 08:31
Hai ragione Raffaele. Io la mia verità, puntando il dito, l'ho già detta nel mio romanzo www.romolodifrancesco.it/.../
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0 #3 RE: La verita' sul terremoto dell'Aquilagiorgio di bartolomeo 2014-11-11 09:09
Sono d'accordo soprattutto su una cosa. La categoria dei geologi in questo stato di cose ha un ruolo...forse troppo (purtroppo) simile a quello di Don Abbondio.
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0 #4 RE: La verita' sul terremoto dell'Aquilagiorgio di bartolomeo 2014-11-11 09:10
...perchè mi ha censurato Don Abbondio????
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0 #5 Don AbbondioRomolo 2014-11-11 11:13
corretta la censura ... il word processor interno al sito ha troppa libertà per i miei gusti. chiedo scusa
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0 #6 Giustizia è stata fattaing. Luigi 2014-11-11 15:03
Caro Romolo, sai quanto ti stimo ma la tua affermazione all'inizio dell'articolo, "Non posso dire se sia giusto oppure sbagliato" mi colpisce negativamente nel vedere che anche tu, con questa affermazione dubitativa ti schieri, anche se non lo fai apertamente, tra quelli dediti a trovare il colpevole a tutti i costi, cogliendo nel mucchio, dove capita e non dove realmente lo si deve andare a cercare. Io ingegnere, tu geologo e i due nostri mondi tecnici,sappiam o benissimo che in materia sismica abbiamo da percorrere tantissima strada ancora e che in materia previsionale siamo ancora, TUTTI, dei "maghi Otelma".L'assol uzione della commissione grandi rischi, era cosa dovuta e lo sai meglio di me; già averli mandati a giudizio è quando di più ridicolo si potesse porre in essere,per non parlare della successiva condanna, ma possibile, certamente, per una "repubblica delle banane e di pulcinella" come la nostra.Credo che nel voler dare giustizia a tutte quelle povere anime, di quella notte tragica, chi ne ha le vere colpe, non ha perso occasione, per canalizzare le indagini nella direzione più sbrigativa per offrire, nell'immediato, una vittima sacrificale alla pubblica opinione e magari allontanare l'attenzione dalla direzione giusta. Nel mentre, so solo che si è perso del tempo, qualcuno magari ha insabbiato, si sono buttati soldi dei contribuenti e quelle povere anime non hanno avuto e non avranno giustizia.Ti saluto affettuosamente .
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0 #7 RE: La verita' sul terremoto dell'AquilaRomolo 2014-11-11 15:19
Ciao Luigi. Comprendo di poter essere frainteso ma ... il mio punto di vista è dettato dall'essere padre e dal conoscere persone che hanno perso i propri figlio sotto le macerie (vedi anche il premio dedicato alla memoria di Ilaria, che ho evidenziato in un altro articolo in home page). Intendevo solo dire che al loro posto avrei cercato vendetta. ma solo al loro posto.
per il resto, come ho voluto evidenziare riprendendo la frase della psicologa, la colpa è di tutti noi ... italiani, non necessariamente tecnici.
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+1 #8 RE: La verita' sul terremoto dell'Aquilafabiola di berardino 2014-11-12 06:51
caro Romolo, apprezzo sempre come tu dal commento dell'evento del giorno sappia rimandare a riflessioni di studio e di ricerca. Mi pare che tu faccia forte la connessione tra "un'utile domanda" e "una risposta utile". In un contesto di allerta ed emergenza, dare risposte a "domande non utili" facilita errori di comunicazione; se la domanda è "impossibile" ci troviamo di fronte a una sorta di paradosso, cioè qualsiasi cosa risponderemo sarà sbagliata e le conseguenze nefaste. E' pur vero che nei contesti di allarme si determina una situazione di regressione psicologica generale, definibile "borderline", in cui si teme la tragedia e si spera nel miracolo, esigendo una risposta nell'immediato. Ovviamente nella frase che hai citato non intendevo ... "spalmare" in maniera indistinta le responsabilità a tutti gli italiani!!! Ritengo piuttosto importante poter riformulare le domande per cambiare l'approccio culturale al problema da affrontare; la risposta credo vada ricercata nella complessità dello studio, della ricerca e non ultimo della prevenzione, integrate con una comunicazione "efficace".
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0 #9 RE: La verita' sul terremoto dell'AquilaRomolo 2014-11-12 07:09
Ciao Fabiola, grazie delle precisazioni e degli approfondimenti sempre preziosi dai quali trarre molteplici spunti di riflessione. Sono io che spalmo le responsabilità su tutti gli italiani, ovviamente me compreso.
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0 #10 RE: La verita' sul terremoto dell'AquilaGiorgio 2014-11-12 08:20
Caro Romolo, apprezzo molto il tuo operato e sopratutto la cura nella diffusione di informazioni che possono essere di interesse per la nostra categoria professionale di geologi.
In merito al discorso della Commissione Grandi Rischi, condannata in primo grado, e poi assolta in appello, per la faccenda dell'Aquila, mi permetto di intervenire e tentare di tracciare una netta linea di demarcazione fra quello che è giusto e ciò che è sbagliato.
La Commissione Grandi Rischi è una struttura istituzionale, istituita con legge dello Stato (225/1992 e s.m.i) per assolvere ruoli ben precisi: all'art. 9 della norma si legge che la "Commissione (...) è organo consultivo e propositivo (...)su tutte le attività di protezione civile volte alla previsione e prevenzione delle varie ipotesi di rischio".
Inoltre la Commissione "fornisce le indicazioni necessarie per la definizione delle esigenze di studio e ricerca in materia di protezione civile, procede all'esame dei dati forniti dalle istituzioni ed organizzazioni preposte alla vigilanza degli eventi previsti dalla presente legge ed alla valutazione dei rischi connessi e degli interventi conseguenti, nonché all'esame di ogni altra questione inerente alle attività di protezione civile".
Insomma non un comitato di quartiere che si riunisce per ascoltare lamentele varie ma un organismo dotato di tutti gli strumenti per andare a fondo nell'esame e nella valutazione di circostanze ben precise, in cui potrebbe essere messa a repentaglio la vita umana.
A mio modesto parere avrebbero potuto rimanere anche una settimana per verificare lo stato dell'arte della preparazione all'emergenza della cittadinanza e degli amministratori, per testare l'efficienza strutturale dei fabbricati pubblici, già oggetto di analisi da parte del CNR fra il 1998 ed il 2000. Insomma avrebbero potuto e dovuto fare di più: non una semplice riunione di poche ore giusto per fare scena. Questo è quello che distingue un tecnico, uno scienziato, da un "politicante".
Capisco che si debba attendere la pubblicazione delle motivazione della sentenza per esprimere un giudizio corretto ma, per quanto mi riguarda, tutti i componenti sono venuti meno al loro codice deontologico di studiosi, ricercatori, cultori della materia, per piegarsi al volere dell'allora Capo Dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso.
Ad uno solo di loro è stata confermata la sentenza di colpevolezza, con una riduzione, tra l'altro, della pena. Quella persona oggi riveste il ruolo di Presidente dell'ISPRA, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. E' inconcepibile! In altri Paesi per delitti molto più blandi le persone si dimettono e si allontanano definitivamente dallo scenario istituzionale: in Italia, i grand Commiss d'etat anche se sbagliano, vengono premiati ed assurgono ad incarichi di comodo che consentono loro di avere sempre una posizione di rilievo.
Noi possiamo e dobbiamo dire che ciò è sbagliato, dobbiamo indignarci, dobbiamo smettere di essere sudditi e diventare cittadini.
Come tecnici dobbiamo esprimere tutta la nostra contrarietà non alla condanna ma all'assoluzione , immedesimandoci , appieno, negli aquilani, nei liguri, nei campani, negli umbri ed, ancora, in tutti coloro che hanno perso familiari e beni sotto le macerie di uno Stato debole che ti lancia un unico messaggio "arrangiati".
La giustizia deve essere di questo Mondo, almeno dobbiamo spingere in quella direzione e non alzare le spalle in un oscurantista gesto di remissione fideistica.
Ciao e grazie
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0 #11 giorgioRomolo 2014-11-12 08:30
Giorgio, la lucidità della tua esposizione mi ha preso alla sprovvista, cogliendomi in fallo. Hai ragione quando dici che la giustizia deve essere di questo mondo. Lo sai, le mie sono sempre provocazioni scritte con vocazione romanziera.
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0 #12 Massimo MorigiMassimo Morigi 2014-11-12 16:40
Gentili colleghi, mi permetto, come testimone al processo e autore dello studio citato da Romolo (applicazioni di tecniche PSInSAR e Avanzate DInSAR), di formire qualche dettaglio.
Non mi ritengo un Mago - ma solo un cittadino che si è posto una domanda: è vulnerabile casa mia, la scuola dei miei figli, il mio posto di lavoro, la mia chiesa o l'ospedale, in presenza di sciame sismico ante-evento?
Inoltre, esistono tecniche validate, scientificament e confortate e conosciute, che potrebbero
indicarmi se un edificio subisce deformazioni?
La risposta è SI, era possibile, e lo studio presentato mostra interessanti spunti di riflessione ed approfondimento.
Questi studi permettono di ottenere dati quantitativi (misuro uno spostamento lento, quindi un effetto) ma non risposte qualitative (qual'è la causa).
Potrei continuare per molto, parlandovi di sciami sismici storici e di come abbiano manipolato i ricordi di tutti ma, giustamente, potrebbe essere pesante.
Nelle memorie difensive del Presidente dell'ISPRA, prof. Bernardo De Bermardinis,
Presidente dell'Ente dove presto attualmente servizio, l'argomento Interferometria SAR è
ben rappresentata in 8 pagine su 20. Illustri professori hanno dichiarato che non è
possibile impiegare tali tecniche a eventi sismici minori e sono un incompetente (questo
mi accomuna all'amico Giampaolo Giuliani) ma NESSUNO di loro, almeno sino ad oggi, ha
presentato i propri risultati in Convegni o Workshop.
La mia magra consolazione è che, forse, potremo finalmente iniziare a fare un
monitoraggio continuo sul territorio degli edifici privati, scuole ed ospedali nel bacino
aquilano, impiegando anche queste tecniche. Dr. Massimo Morigi
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0 #13 tecnologie satellitariRomolo 2014-12-01 16:48
ciao Massimo Morigi, se tu sei un incompetente allora è forse ora che chi ti accusa faccia ammenda della propria ignoranza. Le tecnologie satellitari sono il tuo pane quotidiane da ... vent'anni? In Italia ancora paghiamo lo scotto di non poter dire la nostra se non apparteniamo al mondo universitario. E chi vive ed opera al suo interno si trincera (fortunatamente non tutti) dietro la propria posizione di apparente superiorità.
Sinceramente sono stufo di questo stato di cose.
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