
La sua prima escursione in campo geologico avvenne quando, sfruttando lo studio dei fossili, Leonardo da Vinci mosse un attacco contro la tesi del diluvio universale, per esprimere le sue ragioni nel foglio 152a del Codice Atlantico, continuandole nei fogli 3r, 8v, 9v e 10v del Codice Leicester.
Nel foglio 3r descrisse, inoltre, anche l'influenza esercitata dalla posizione e dalla natura degli strati sull'assorbimento delle acque piovane, precedendo la moderna idrogeologia:la densita' della creta ovviare e proibire la penetrazione dell'acqua sotto di se, come si vede nelle cisterne fatte nell'acque salse, le quali sono attorniate, fori della lor muraglia e rena, di questa terra, di che si lavora li vasi, finissima, e mai la potenzia dell'acqua salsa nolla puo' penetrare, e cosi' l'acqua sempre si conserva dolce nelle cisterne. Ma nelli monti, dove le falde delle pietre son poste oblique o per diritto, essendo vestite esse falde di poca terra, l'acque piovane subito penetrano, e empie di se' le vene e corpi cavernosi.
Nel foglio 36r Leonardo da Vinci entro' nel dettaglio della geologia stratigrafica, affermando (anche se con qualche ambiguita'), che le argille fossilifere subappenniniche non penetrino sotto le radici dei monti mesozoici (citazione dell'autore, pagina 111). Il riferimento, del tutto azzeccato, e' relativo all'entroterra delle Marche e della Romagna.

Ma cio' che stupisce e' lo studio della dinamica fluviale, condensato nel foglio 6v del Codice Leicester, dove recita: Il fiume, che esce de' monti, pone una gran quantita'di sassi grossi nel suo ghiareto, i quali sassi sono ancora con parte de' suoi angoli e lati; e nel processo del corso conduce pietre minori con angoli piu' consumati, cioe' , le gran pietre fa minori; e piu' oltre pon ghiaia grossa, e po' minuta; e seguita rena grossa, e poi minuta; di poi procede lita grossa, e poi piu' sottile; cosi' seguendo, giunge al mare l'acqua turba di rena e di lita; la rena scarica sopra de' liti marini pel ricitramento dell'onde salse, e segue la lita di tanta sottilita', che par di natura d'acqua; la qual non si ferma sopra de' marin liti, ma torna indietro coll'onda, per la sua levita', perche' nata di foglie marce e d'altre cose levissime, si che, essendo quasi, come' detto, di natura d'acqua, essa poi, in tempo di bonaccia, si scarica e si ferma sopra del fondo del mare, ove, per la sua sottilita', si condensa, e resiste all'onde, che sopra vi passano, per la sua lubricita'; e qui stanno i nichi, e queste' terra bianca da far boccali.
Se Leonardo da Vinci fu il primo geologo della storia, allora deve essere fuori dubbio che la geologia sia nata in Italia. Difatti, gia' nel 1538 Girolamo Fracastoro (discepolo di Leonardo) pubblico'Homocentrica, un'opera nella quale riprese gli studi del suo maestro e paleso' scientificamente l'origine dei fossili riconoscendoli, contrariamente al pensiero filosofico dell'epoca, come resti di antichi animali morti e inglobati nei sedimenti che hanno poi formato le montagne: Ad ipsas praeterea insularum montiumq, generationes, si queis respiciat, videtcu tempus illud fuisse, quum e mai facti et olim mari contecti fuerint, futurumque rursus
E noi, siamo alla loro altezza?
domenico bartolucci
A Leonardo geologo da Vinci va il merito di essere stato il primo ad aver affrontato l'argomento con rigore scientifico. per questo può essere considerato il primo vero geologo della storia.
memory! stavi parlando di Plinio il Vecchio!! definito il primo vulcanologo per essere morto durante un'eruzione
it.wikipedia.org/.../...
ciao
RSS feed dei commenti di questo post.