
Cordiali saluti
Geol. Saro Di Raimondo
Egregio collega, grazie per aver stimolato la discussione su un argomento alquanto spinoso che vede alcuni punti di crisi nelle norme tecniche attuali; d'altronde, stante la complessità del mondo della geologia nessuna norma potrà mai essere esaustiva dell’argomento.
Prima di entrare nel merito del problema debbo però precisarle che - stante il punto di dubbio nell’attribuzione della categoria per il caso specifico – sono stati gli ingegneri ai quali ho sottoposto l’argomento a rispondere che avrebbero scelto in piena coscienza e responsabilità civile e penale; d’altra parte il caso specifico, non essendo compreso tra quelli ipotizzati dalla norma, non potrà mai essere ricondotto ad una categoria S2 senza discussione e con immediatezza.
Ora entriamo nel merito dell’argomento.
Nel libro ho ipotizzato un caso limite che mettesse in crisi la norma, con presenza di terreni alluvionali - aventi spessore di 15 metri e VS = 300 m/s - sovrastanti un substrato dotato di VS = 800 metri al secondo. Non potendo ricomprenderlo in nessuna delle categorie previste dal DM 14.01.2008 ne ho calcolato la VS,30 = 436,4 e, a mio giudizio, ho deciso che l’unica scelta plausibile potesse essere la B e non la S2. Perché?
Perché la categoria B prevede terreni a grana grossa molto addensati (come gli alluvionali del caso specifico) di spessore superiore ai 30 metri e con 360 < VS,30 < 800 m/s.
Ora, la norma prevede spessori di terreni amplificanti maggiori del mio caso (esattamente il doppio) e una VS,30 perfettamente confrontabile: allora per quale motivo con spessori maggiori viene ammessa la categoria B e con spessori minori (chiaramente meno amplificanti) debbo spostarmi nella S2? È stato questo il punto sul quale ho cercato di accentrare l’attenzione e che mi ha condotto all’ipotesi di categoria B.
Per il resto mi trova pienamente d’accordo su tutto, anche perché la norma solo nel capitolo 3 parla di categorie di sottosuolo mentre nel capitolo 7 invita ad analisi più sofisticate (1D e 2D) con l’utilizzo di accelerogrammi naturali. E qui cambia il mondo, che necessita di indagini approfondite sui terreni in campo dinamico.
Grazie
Romolo DF