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TEORIA E PRATICA DELLA CONSOLIDAZIONE DEI TERRENI

Aggiornamento: 21 mar 2023



Lo sapevi che tutti i terreni consolidano, ghiaie comprese? E sapevi che le analisi condotte in condizioni non drenate equivalgono ad assimilare i terreni agli acciai dolci? E ancora, sapevi che le condizioni edometriche non necessariamente coincidono con la consolidazione, ma sono soltanto un caso speciale della teoria dell’elasticità abilmente sfruttato in laboratorio per le analisi sperimentali?

La teoria della consolidazione di Terzaghi e Fröhlich, pur risalendo al 1936, è e rimane la più grande rivoluzione concettuale che la Geotecnica abbia mai sperimentato: anzi, unitamente all’introduzione del principio degli sforzi efficaci da parte di Terzaghi nel 1923, può essere considerata l’ossatura stessa della Meccanica delle Terre sulla quale la Geotecnica è costruita.

Eppure, durante i tanti corsi di formazione post-laurea nei quali ho insegnato, ho scoperto che la maggior parte dei tecnici non conosce i fondamenti di tale teoria, che invece assumono un ruolo rilevante nella progettazione delle strutture geotecniche e nella previsione del loro comportamento nel tempo, come d’altronde è richiesto dalle Normative Tecniche sulle Costruzioni.

La consolidazione descrive il comportamento tensio-deformativo e nel contempo tempo-dipendente dei terreni in risposta alle sollecitazioni, che possono derivare dal peso proprio quando gli stessi si accumulano nei bacini di sedimentazione oppure dai carichi trasmessi dalle fondazioni, rilevati stradali e ferroviari, ponti, dighe, aeroporti e da molto altro, scavi compresi; la teoria della consolidazione può spiegarci per quale motivo in alcuni casi compaiono quadri fessurativi su strutture costruite da molti anni.

Dimenticavo: sapevi che il comportamento dei terreni sotto carico non è univoco ma dipende, tra i tanti fattori, anche dal numero dei gradi di libertà che può sviluppare? E sapevi che in fase di consolidazione edometrica i terreni sotto carico, proprio per il ridotto numero di gradi di libertà, non subiscono la degenerazione della rigidezza, ma - al contrario - sviluppano il fenomeno dell’incrudimento?

Allora sappi che, se ben conosciuti, questi principi fisici possono essere abilmente sfruttati per progettare strutture geotecniche capaci di prestazioni fuori dell’ordinario, perché la Meccanica delle Terre non avrà più segreti.

Si vuol fare notare che il libro non assume la sola valenza teorica ma anche sperimentale e progettuale, essendo corredato da applicazioni a casi pratici (anche complessi) degli elementi discussi; inoltre, contiene in anteprima una relazione matematica che consente di determinare la coesione efficace delle terre in funzione di alcuni parametri fisici capaci di sintetizzare la storia geologica di un deposito, qualunque sia la sua complessità.


Romolo Di Francesco




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