Ciao Romolo e grazie per la risposta sulla coesione non drenata; ne approfitto subito per fartene un'altra, sulla quale, almeno in Toscana, si è accesa una grande discussione che purtroppo non ha portato a niente. In un esempio del libro evidenzi tre sismostrati: - da 0 a 3 metri a 385 m/s - da 3 a 5 metri a 600 m/s - da 5 a 30 metri a 850 m/s Giustamente ti sei posto il problema di avere uno strato entro i 20 metri dal p.c. con velocità maggiore di 800 m/s e hai dato in maniera "speditiva" la categoria E. Partendo dal presupposto che sono in accordo con il tuo ragionamento, se andiamo a leggere attentamente la categoria E si nota come faccia riferimento a categoria C o D sopra uno strato a velocità maggiore di 800, nel tuo caso dal p.c. a 5 metri di profondità si hanno terreni di categoria B. Qui nasce il dilemma e almeno in Toscana ci sono 3 punti di vista: 1) si ricade in categoria S2 in quanto in tale categoria devono ricadere tutti quei terreni non ricadenti nelle categorie precedenti 2) Si ricade in categoria E in quanto si ha comunque uno strato con Vs maggiore di 800 m/s entro 20 metri dal p.c. 3) Si ricade in categoria B in quanto non si ha abbastanza contrasto di velocità per creare fenomeni di amplificazione. Andrea B.
Ciao Andrea, vedo che sull'argomento c'è in giro un po di confusione; ma proviamo a fare chiarezza. Allora, la norma, seppur soggetta ad interpretazione, almeno nelle categorie di sottosuolo è sufficientemente chiara. Innanzitutto non si parla di terreni di tipo B e altro, ma di categorie basate sulla Vs,30 relativa, per l'appunto, ai primi 30 metri. Nel mio caso ottengo una Vs,30 = 740 m/s relativa a terreni soffici sovrastanti un substrato che per sua stessa natura appartiente alle rocce tenere. Proviamo ad analizzare le varie ipotesi avanzate in Toscana: 1) categoria S2: anche se non riuscissimo ad attribuire le categorie principali mi sembra assurdo attribuire il sito a terreni liquefacibili o con argille sensitive. Se lo fa un ingegnere lo posso anche capire, ma come geologo devo tenere conto della geologia; 2) categoria E: l'ho utilizzata per il caso in questione per i motivi che seguono; 3) categoria B: può anche essere valida, senza dubbio, ma in tal caso (di dubbio) posso utilizzare l'indicazione normativa relativa alla coesione non drenata che deve superare i 250 kPa. Nel mio caso trovo valori della coesione non drenata bassi per i terreni di copertura e che a malapena raggiungono i valori normativi. Quindi, applicando la formula 3.2.3 delle NTC 2008 ottengo valori inferiori ai 250 kPa. Ergo, non riesco ad attribuire una categoria B quanto, piuttosto, una categoria E. Completiamo l'analisi. Nella categoria B si parla di "... valori di Vs,30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero.... cu,30 > 250 kPa nei terreni a grana fine)". Notare che il legislatore ha utilizzato l'accezione "ovvero" che io ho evidenziato e che letto nel mio vocabolario significa: ossia. Allora sono andato a leggermi il termine "ossia" che a sua volta significa: "cioè, vale a dire. Si usa per introdurre un elemento che chiarisca o completi il concetto espresso.". Concludendo, l'attribuzione di una categoria di sottosuolo basata sulla sola Vs,30 senza tenere conto della stratigrafia e delle caratteristiche di resistenza dei terreni è davvero molto limitata. Spero di esserti stato di aiuto. Ciao e grazie, Romolo DF © 2022 Romolo Di Francesco - Cookie Policy
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