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SPINTA SISMICA SU MURO CON PALI E TIRANTI

Aggiornamento: 22 mar 2023

Ciao Romolo, volevo approfondire un argomento che hai toccato nel corso tenuto a Spoleto con il Prof. Ghersi: come si fa ad aggiungere la spinta sismica nel caso di un muro con pali e tiranti? In condizioni di spinta attiva è facile: calcolo il Ka statico e relativa spinta, poi con Mononobe-Okabe calcolo il Ka,sis e relativa spinta ed infine si fa la differenza. Ma come calcolare il K0 sismico? (il muro con pali e tiranti non può traslare e mi sembra più appropriato usare K0 invece che Ka). Grazie e a presto, Ing. M.T.


Ordunque, se ho ben capito il tuo problema consiste nella corretta simulazione della spinta sismica in opere di sostegno con pali e tiranti che i software commerciali non riescono a simulare correttamente. I pali, come abbiamo visto nel corso, impongono un vincolo alla traslazione tale che il regime di spinta non è più relativo alla condizione attiva canonica; in altre parole la distribuzione non è più triangolare ma parabolica con risultante prossima alla mezzeria del muro. Quindi non necessariamente corrisponde ad una condizione di spinta in regime a riposo, ma avevo consigliato di diminuire l'angolo di resistenza al taglio fino ad ottenere una convergenza del Ka del software con il Ko che possiamo calcolarci con l'equazione di Jaky. In questo modo, anche se il software fallisce nella distribuzione reale delle spinte, le stesse sono sovrastimate cercando di compensare gli effetti in termini di momenti flettenti agenti sull'opera di sostegno.

Per quanto concerne, poi, la presenza di tiranti, si attiva una condizione di spinta passiva per la quale la soluzione di Mononome-Okabe fornisce la relativa formula. In questo caso, essendo il Kp molto superiore anche al Ko, e tipicamente maggiore dell'unità, il problema non si pone salvo stare attenti alla lunghezza dei tiranti da utilizzare. In effetti, in quest'ultimo caso la superficie di rottura è molto meno inclinata rispetto alla verticale che nel caso di spinta attiva, ragion per cui è fondamentale superarla con un'appropriata lunghezza dei tiranti. Se guardi la figura in alto a sinistra vedi la superficie attinente alla spinta attiva molto più inclinata (rispetto all'orizzontale) di quella pertinente la spinta passiva. A presto Romolo DF

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