Ciao Romolo, ci spieghi cosa è successo in Giappone dal punto di vista geologico? Inoltre, ci suggerisci un buon libro di sismologia? Grazie, Arch. M. Felitti
Ciao Matteo, considerato che l'argomento è molto specialistico ho girato la domanda alla collega Laura Peruzza dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste (lperuzza@ogs.trieste.it) la quale mi ha risposto nel seguente modo: Ciao Romolo, è successa l'apolisse come stiamo vedendo. In poche parole il megathrust (ovvero la parte più superficiale della zona di subduzione con cui la placca pacifica si infila sotto l'euroasiatica, in corrispondenza della fossa nel settore NE del Giappone) si è rotto, manifestandosi dapprima con alcuni terremoti di magnitudo 7.2 e 6.5 e poi con un "botto" che da solo ha causato uno spostamento di circa 2 metri lungo il piano di faglia per una lunghezza di quasi 500 chilometri. Il problema è che le repliche saranno forti quasi quanto l'evento principale, sperando che la struttura trasforme che passa davanti a Tokyo non decida di accomodare anch'essa lo spazio perso. Riguardo il libro, e senza entrare in testi specialistici, consiglio i volumi divulgativi che abbiamo realizzato per le scuole come ad esempio "Terremoti come e perché" scaricabile da: http://edurisk.it/it/scuola/materiali/scarica-materiali.html Io posso solo aggiungere che la faglia trasforme della quale parla la Dottoressa Laura Peruzzi rappresenta una struttura geologica trasversale che può dislocare sia una dorsale oceanica (separazione degli oceani con allontamento delle parti) che una fossa oceanica (affondamento di una placca al di sotto di un'altra); quindi, nel caso di sistemi a "fossa oceanica" come in Giappone sono possibili terremoti sia nel piano di subduzione che nel piano trasforme, poiché lo spostamento di 2 metri lungo una porzione di fossa comporta una fase aftershock conducente verso un riequilibrio meccanico dell'area sismogenetica. Allego anche un file pdf che Laura mi ha mandato. LEGGI L'ARTICOLO
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